The book of Memories: Paolo Guerciotti

Mio fratello Italo era 13 anni più grande di me. Per me era un esempio da seguire ed è stato proprio standogli accanto, che è nata una passione che mi accompagnerà per tutta la vita, quella della bicicletta.

Italo era un fortissimo ciclocrossista e per me è stato una fonte di ispirazione. Grazie a lui sono entrato nel mondo dell’agonismo. La voglia di correre e misurarmi sui campi di gara era tantissima. Per questo motivo, nel settembre del 1960, quando ancora non avevo la tessera per correre, ho chiesto a mio cugino Stefano di iscriversi ad una gara e prestarmi la sua tessera per correre al posto suo. Ho poi esordito ufficialmente tra gli esordienti nel 1961 e da allora non sono più uscito dai circuiti di gara.

L’intesa con mio fratello si è poi spostata dai campi di gara alle strade del centro di Milano, la nostra città, dove insieme abbiamo aperto il primo negozio di Biciclette Guerciotti. Era il 1964, in una superficie di appena 20mq in via Petrella.

I primi anni di attività non sono stati facili. Ricordo che alle 12.30 lasciavo il negozio per andare ad aiutare i miei genitori nella storica trattoria I TRI BASEI, in zona Ortica, dove servivo ai tavoli come cameriere. Stessa scena si ripeteva la sera, dove mi ripresentavo alle 19.45 per il giro serale di servizio. Ai TRI BASEI c’era anche un giardino con il gioco delle bocce, dove nei primi anni ’60 mi divertivo a vincere gare interminabili contro gli anziani del quartiere.

La mia carriera sportiva è cresciuta parallelamente al negozio: negli anni ’70 ci siamo spostati in una nuova sede più grande. Nel 1975 le nuove vetrine sono in via Tamagno, dopo un passaggio veloce in Corso Buenos Aires. Nel negozio non solo ciclocross: nel 1976 le nostre biciclette da corsa arrivano nel mondo del professionismo.

Alla fine degli anni ’70 dovevo conciliare il lavoro con l’allenamento da corridore. Ricordo quando, nel 1977, per non sottrarre tempo al negozio, partivo alle 12, con due panini al prosciutto crudo nello stomaco, per andare ad allenarmi in Brianza, e poi rientrare alle 15 a Milano.

L’attività agonistica è rimasta fondamentale anche dopo il mio ritiro dalle competizioni. Sono fiero di non aver mai abbandonato le gare: prima come sponsor e poi fondando il team Guerciotti, che ha scritto la storia del ciclocross italiano. Nei primi anni ’80 la sfida si è spostata in ambito commerciale. Con l’appoggio di Italo siamo riusciti a posizionare il marchio Guerciotti sul mercato internazionale, trovando successo soprattutto negli USA.

Ho sempre concepito l’azienda come una grande famiglia, conciliando lavoro e passione per lo sport con l’amore per i miei figli. Nel 1984, durante una delle edizioni della fiera di Milano, Micaela e Alessandro di 7 e 9 anni si presentarono al nostro stand con il celebre attore Renato Pozzetto. Lo avevano visto passeggiare tra le corsie del padiglione e gli erano andati incontro chiedendogli di passare alla nostra area espositiva per vedere le bici Guerciotti, sottolineando che probabilmente gliene avrei regalata una.

In sintesi, se potessi parlare oggi al giovane Paolo, gli direi grazie. Grazie per aver avuto il coraggio di affrontare un lavoro da “grandi” quando era poco più che un ragazzino, per aver dato concretezza ai suoi sogni ed essersi lasciato trascinare dalle ambizioni. Per aver avuto la forza di affrontare i momenti duri, perché ce ne sono stati, e per essersi sempre rialzato, pronto a riprendere la sua “pedalata” più forte che mai. E gli direi anche di stare tranquillo, perché lascerà la sua creatura tra le mani più sicure, quelle dei suoi figli, che ne condividono l’impegno, la passione e l’entusiasmo.